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VA BENE TUTTA MA NON “UN RAMO D’ULIVO”

Qui pianeta terra: vi scriviamo dal mondo dell’ulivo, quella pianta millenaria tanto cara agli déi e da sempre simbolo di pace e prosperità.
Vogliamo dirvi che qui va bene tutto…
Va bene un mondo olivicolo che tira avanti tra mille difficoltà e senza una pianificazione comune. Va bene ascoltare continui affondi e scandali che interessano un prodotto essenziale quanto sconosciuto.
Va bene l’olivicoltore onesto che contrasta quotidianamente con le sue poche forze il mondo dell’illecito e del “io ci so fare”.
Va bene un consumatore che guarda all’olio come un prodotto sconosciuto e insignificante.
Va bene anche il proliferarsi di esperti e saccenti mentre la cultura dell’olio va “a farsi friggere”.
Va bene la concorrenza sleale di quanti lavorano scientificamente a creare disvalore e scarsa qualità.
Va bene chi tira a campare attraverso aiuti pubblici per poi intascare il malloppo e lasciare il nulla al settore olivicolo.
Va bene anche la xylella, gli ulivi millenari che cadono sotto i colpi di un’infezione che forse poteva essere affrontata in modo più tempestivo ed efficace.
Va bene ascoltare i cosiddetti “esperti” che non conoscono la differenza tra un olio di olivae un olio extra vergine.
Va bene sapere che il consumatore non conosce ancora oggi pregi e difetti di un olio, così come anche i tanti professionisti che in cucina lo adoperano quotidianamente.
Va bene tutto, davvero tutto quello che ci siamo sin qui raccontanti.
Però, vi prego, non possiamo accettare un “Ramo d’ulivo”.
Non va bene scorgere dal buco della serratura dei social le vite spezzate di tanti bambini innocenti che vivono e muoiono sotto le bombe in nome di un “Ramo d’ulivo”.
Non va bene sentire l’odore della guerra che si nasconde tra le foglie di una pianta millenaria.
Non va bene che tutto questo accada soprattutto lì, in Siria, terra madre dell’ulivo, dove le radici sopportano quotidianamente il peso dei cingoli dei carri armati.
Non va bene neppure che chi vi scrive, vive l’impotenza di non poter fare nulla, se non affidare ad un foglio bianco tutta la rabbia e la tristezza di questi giorni.
Non va bene un “Ramo d’ulivo”, non va bene…

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COSIMO DAMIANO GUARINI

Cosimo Damiano Guarini, dopo sei mesi e quattro giorni di gestazione fa sapere alla sua famiglia che non si può più perdere troppo tempo nel dolce far niente e così il lunedì 8 agosto 1983 mette piede sulla terra.

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